Dialettica della Natura

La natura, banco di prova della dialettica

Friederich Engels, nell'Anti-Diihring, il suo scritto del 1878 in cui espone i fondamenti scientifici e filosofici del comunismo, sostiene che "nella natura sono operanti, nell'intrico degli innumerevoli cambiamenti, quelle stesse leggi dialettiche del movimento che anche nella storia dominano l'apparente accidentalità degli avvenimenti". Si può avere dunque una rappresentazione esatta della totalità del mondo, del suo sviluppo e di quello dell'umanità, solo procedendo per via dialettica.

Per comprendere e interpretare la storia dell'uomo, Karl Marx formula una concezione materialistica della storia, che non si limita ad enunciare nuove idee, ma applica il metodo scientifico per cogliere le stesse leggi di funzionamento della società: non affronteremo il mondo in modo dottrinario, con un nuovo principio: qui è la verità, qui inginocchiati! Noi illustreremo al mondo nuovi principi traendoli dai principi del mondo (lettera a Arnold Ruge, 1843). Engels applica un simile metodo di indagine allo studio della natura: per me non poteva trattarsi di costruire le leggi dialettiche introducendo le nella natura, ma di rintracciarle in essa e di svilupparle da essa. Nel 1878, Engels è impegnato già da alcuni anni nello studio della matematica e delle scienze naturali, ma il suo lavoro rimane allo stato di note e di frammenti e verrà raccolto nel volume Dialettica della Natura (1883); la scomparsa di Marx nel 1883 lo costringe infatti a far fronte ad altri compiti urgenti: curare la stesura definitiva e la pubblicazione del II e III Libro de Il Capitale, e adempiere alle funzioni di direzione che gli competono rispetto al movimento operaio internazionale.

Già la filosofia greca antica aveva acquisito il concetto che nella natura tutto è in continuo movimento (il πάντα ῥεῖ di Eraclito), cogliendo il carattere d'insieme dei fenomeni, ma dopo quella intuizione geniale passano secoli in cui prevale un modo di studiare la natura metafisico e antidialettico, secondo il quale gli elementi della natura vengono concepiti come entità fisse e stabili. Il materialismo dialettico di Marx ed Engels supera la visione di grandi scienziati come Isaac Newton (1642-1727), per il quale tutto si muove in orbite ristrette rimanendo sempre uguale a se stesso, o come Linneo (1707-1778) secondo il quale gli organismi viventi sono classifìcabili in specie immutabili. Affronta lo studio della natura, con la consapevolezza che anch' essa ha una storia che si svolge nel tempo, si afferma che il mondo reale esiste a prescindere dalla nostra percezione e che il movimento è la sua condizione naturale. La convinzione dei «realisti ingenui» (cioè di tutta l'umanità) che le nostre sensazioni sono immagini del mondo esterno obiettivamente reale, è la convinzione di tutti gli scienziati osserva Lenin in Materialismo ed empiriocriticismo. Indipendentemente dalle sue posizioni politiche, filosofiche o religiose, qualunque scienziato, quando opera in quanto tale, deve comportarsi da materialista.

La materia è movimento

"Il movimento è il modo di esistere della materia. Mai in nessun luogo c'è stata e può esserci materia senza movimento. Movimento nello spazio cosmico, movimento meccanico di masse più piccole nei singoli corpi celesti, vibrazione molecolare come calore o come corrente elettrica o magnetica, scomposizione e combinazione chimica, vita organica: sono queste le forme di movimento, nell'una o nell'altra o contemporaneamente in parecchie delle quali si trova, in ogni dato istante, ogni singolo atomo di materia cosmica. Ogni stato di quiete, ogni stato di equilibrio, è solo relativo, ha un senso solo in riferimento all'una o all'altra forma determinata di movimento. Un corpo sulla terra può trovarsi per esempio in equilibrio meccanico, meccanicamente in quiete, ma questo fatto non impedisce per nulla che esso prenda parte al movimento della terra, come a quello di tutto il sistema solare; nella stessa maniera che non impedisce alle sue piccole particelle fisiche di compiere le vibrazioni determinate dalla sua temperatura, o ai suoi atomi di passare attraverso un processo chimico. Materia senza movimento è altrettanto impensabile quanto movimento senza materia. Il movimento è perciò tanto increabile e indistruttibile quanto lo è la materia stessa".

Friedericb Engels, Anti-Dühring