La fase originaria della famiglia

Seguiamo la descrizione di Engels in "L'origine della famiglia", della proprietà privata e dello Stato. Nel primo stadio della storia, quello della fanciullezza del genere umano, il Paleolitico, l'uomo viveva almeno in parte sugli alberi - solo così si spiega il suo sopravvivere di fronte ai giganteschi animali da preda - e si trovava ancora nelle sue sedi originarie: foreste tropicali o subtropicali. Frutta, noci, radici, gli servivano di nutrimento; la formazione del linguaggio articolato è il risultato principale di questo periodo. In seguito comincia a vivere in caverne o capanne, apprende a controllare e poi a produrre il fuoco che consente di utilizzare pienamente l'alimentazione ittica: con questa nuova alimentazione gli uomini cessarono di dipendere dal clima e dalla località; seguendo i fiumi e le coste, anche nello stato selvaggio, gli uomini poterono diffondersi sulla maggior parte della terra.

Essi vivono presumibilmente in gruppi formati da alcune decine di individui, il matrimonio riunisce gruppi di uomini e di donne: per uno sviluppo che esca dall'animalità, per il compimento del più grande progresso che la natura umana presenta ci voleva un ulteriore elemento: la sostituzione della scarsa capacità di difesa dell'individuo mediante la forza unita e la cooperazione dell'orda.

In seguito l'introduzione del tabù dell'incesto, oggettivamente determinato dalla necessità di rafforzare ulteriormente la specie, è lo strumento potente che spinge all'uscita dalla ristretta cerchia dell'orda. In una prima fase è esteso al rapporto genitori-figli con la famiglia consanguinea, in cui gruppi matrimoniali sono divisi per generazioni (tutti i nonni tra loro, i genitori, i figli). In una secorìda fase il divieto dell'incesto è generalizzato a fratelli e sorelle (famiglia: punalua); si rompono le antiche comunità domestiche perché i figli vanno a formare nuove comunità. Le tribù che applicano queste regole riescono a produrre generazioni più sane e più forti e prevalgono sulle altre.

La donna è custode della dimora e del fuoco e gode di grande prestigio insieme agli anziani che sono i depositari delle esperienze accumulate dalla comunità. Finchè sussiste il matrimonio di gruppo è evidente solo la discendenza materna, per cui essa è la più importante (matriarcato).

Le forme che assume la famiglia secondo lo classificazione di Lewis H. Morgan

La storia umana è ripartita in tre periodi: lo stato selvaggio, la barbarie e la civiltà. Essi si dividono in sette periodi: dallo stato selvaggio inferiore (quello della, società dei raccoglitori) allo stadio civile (dovè esiste la scrittura e l'uso dell'alfabeto fonetico). In questo sviluppo la famiglia avrebbe conosciuto cinque tappe diverse;

l) la famiglia consanguinea, in cui il matrimonio avveniva anche tra fratelli e sorelle

2} la famiglia punalua, in cui il tabù dell'incesto riguarda fratelli e sorelle

  1. la famiglia sindiasmiana, in cui i rapporti erano di coppia e nascevano e si scioglievano spontaneamene

  2. la famiglia patriarcale, in cui il capofamiglia di sesso maschile detiene l'autorità suprema

  3. la famiglia monogamica, in cui il matrimonio è esclusivamente tra un maschio e una femmina e in cui vige l'uguaglianza formale tra i coniugi.