Il prezzo della transizione demografica

Con la maturazione imperialistica si afferma una nuova forma di famiglia, contrassegnata dallo spostamento della maggioranza della popolazione nelle città, dall'aumento del lavoro femminile che produce un reddito ben distinguibile da quello familiare (a differenza dell'economia rurale), dall'aumento della capacità di spesa delle famiglie e dalla riduzione del numero dei componenti.

Questo mutamento è contraddistinto da una transizione demografica che, dopo essersi manifestata nelle metropoli più mature (l'Europa ha attraversato questa fase nel secondo dopoguerra), sta oggi investendo via via tutte le aree del mercato mondiale.

Quando ciò accade, la tradizionale piramide demografica si deforma: la ripartizione per età passa dalla forma triangolare, caratterizzata da alta fecondità e alta mortalità, ad un profilo quasi rettangolare - alcuni lo chiamano il birillo - con una fecondità vicina al tasso di riproduzione e bassa mortalità infantile, ed infine al trapezio - il cosiddetto fungo o aquilone - con l'aumento della speranza di vita degli anziani e un tasso di riproduzione negativo (fonte dei grafici: U.S. Census Bureau).

L'inverno demografico

La famiglia della fase imperialìstica è mediamente una famiglia plurireddito, spesso proprietaria dell'abitazione in cui vive, con pochissimi (o nessuno) figli, con oggettive difficoltà a farsi carico dell'assistenza agli anziani e ai malati. Ciò, unito all'allungamento della vita media, determina la necessità di espandere il welfare e i servizi alla persona, attirando manodopera immigrata nelle vesti di colf, operatori para-medici e di assistenza agli anziani, inservienti. E il gelo portato dalla crisi economica, tendendo a ridimensionare il welfare, ha addossato ancora di più alle famiglie l'onere di tali servizi.

Nonostante tali difficoltà, la famiglia della maturità imperialistica (sia quella borghese sia quella degli strati salariati) detiene maggiori patrimoni e ha redditi superiori rispetto a quelle che l'hanno preceduta; ma il prezzo di questo accreciuto benessere è la mancanza della piena riproduzione biologica, l'emarginazione degli anziani e dei non auto-sufficienti, l'educazione di nuove di nuove generazioni con molto più benessere materiale, ma meno seguite dai genitori, esposte all'influenza deleteria di ideologie individualiste e auto-distruttive. Come singoli si può combattere contro questa situaziione, ma bisogna avere chiaro che le sue radici sono sociali.