Famiglia e proprietà privata

Secondo Engels, nella fase della barbarie, a partire dal Neolitico, l'introduzione dell'agricoltura e dell'allevamento del bestiame mutano le condizioni materiali di esistenza. Via via aumentano i prodotti del lavoro, nascono gli scambi, emergono le figure dell'artigiano e del mercante, i villaggi crescono fino a diventare città e sorgono i grandi imperi dell'antichità: Grecia, Egitto, Mesopotamia, Cina. L'uso dei metalli segna l'ingresso nell'ultima fase, quella in cui viviamo tuttora, della civiltà: con essa fanno la loro comparsa nella storia gli Stati, le classi, le disuguaglianze, la schiavitù.

Scrive Engels: quanto meno il lavoro è sviluppato, quanto più è limitata la quantità dei suoi prodotti e quindi anche la ricchezza della società tanto più l'ordinamento sociale appare prevalentemente determinato dai vincoli di parentela; ma lo sviluppo delle forze produttive e l'introduzione della proprietà privata e della disuguaglianza di ricchezza spezza questi vincoli incapaci di contenere i nuovi rapporti di produzione.

L'antica società fondata su unioni gentilizie saltò in aria nell'urto con le nuove classi sociali sviluppatesi, ed al suo posto subentrò una nuova società, che si compendia nello Stato, le cui unità inferiori non sono più le unioni gentilizie, ma associazioni locali, una società in cui l'ordinamento familiare viene interamente dominato da quello della proprietà, e sulla quale si dispiegano liberamente quegli antagonismi e quelle lotte di classi di cui consta il contenuto di tutta la storia scritta fino ad oggi. La condizione della donna cambia radicalmente: quanto più, con lo sviluppo delle condizioni economiche e quindi con la distruzione dell'antico comunismo e con la crescente densità della popolazione, le relazioni sessuali dell'antica tradizione perdevano il loro primitivo e selvaggio carattere d'ingenuità, tanto più dovevano sembrare alla donna umilianti ed oppressive, tanto più urgentemente le donne dovevano desiderare come una redenzione, il diritto alla castità, alle nozze temporanee o durevoli con un solo uomo.

Nella società matriarcale la donna è il fulcro della comunità; con lo sviluppo della pastorizia e dell'agricoltura la figura maschile assume progressivamente maggiore importanza. Armenti e strumenti del lavoro (attrezzi e schiavi) diventano di proprietà esclusiva dell'uomo che li conserva in caso di separazione, e che vuole trasmettere ai propri figli, di cui diventa importante stabilire la legittimità.

Quindi le ricchezze, nella misura in cui si accrescevano, da una parte davano all'uomo una posizione nella famiglia più importante di quella della donna, dall'altra lo stimolavano ad utilizzare la sua rafforzata posizione per abrogare, a vantaggio dei figli, la successione tradizionale. Ma ciò non poteva essere finché era in vigore la discendenza matriarcale. Era necessaria dunque l'abrogazione di essa, ed essa infatti fu abrogata.

Ciò comporta l'abolizione del matriarcato: il rovesciamento del matriarcato segnò la sconfitta sul piano storico universale del sesso femminile. L'uomo prese nelle mani anche il timone della casa, la donna fu avvilita, asservita, resa schiava delle sue voglie e semplice strumento per produrre figli.

Famiglia e proprietà privata

"La vittoria della proprietà privata sulla "originaria" proprietà comune, porta con sé una forma di famiglia non più espressione di condizioni naturali, ma espressione di rapporti economici. Con ciò inizia quel 'conflitto tra i sessi sconosciuto in tutta la preistoria: conflitto determinato dalla necessità di avere eredi naturali che un giorno dovranno entrare in possesso del patrimonio paterno. Così inizia l'esistenza di quella forma di famiglia monogamica fondata sul dominio dell'uomo, con l'esplicito scopo di procreare flgli di paternità incontestata', che è la natura specifica dell'istituto del matrimonio sino ai giorni nostri e che può trovare il suo superamento solo nell'abolizione della proprietà privata. Questa diviene la condizione per poter tornare ad una forma di famiglia basata su condizioni naturali, cioè espressione dell'amore sessuale ma anche dell'attuale sviluppo delle forze produttive".

Roberto Casella Battaglie e principi per una politica communista